La fauna siciliana

Dalla notevole complessità di ambienti e di microclimi dell’isola siciliana scaturisce la coesistenza di habitat alquanto diversi che consentono la presenza di numerose e importanti specie faunistiche ed, in particolare, avifaunistiche. Tra queste ultime, sono presenti diverse specie di rapaci, dai più rari quali il nibbio (Milvus milvus), l' aquila reale (Aquila chrysaetos), l’aquila del Bonelli (Aquila fasciata) e il capovaccaio (Neophron percnopterus ginginianus) il più piccolo fra gli avvoltoi d’Europa e ormai rarissimo in tutta la Sicilia, ai più diffusi come il falco pellegrino (Falco peregrinus), lo sparviero (Accipiter nisus), il comunissimo gheppio (Falco tinnunculus), la poiana (Buteo buteo), l'albanella (Circus cyaneus), il gufo comune (Asio otus), il barbagianni (Tyto alba), la civetta (Athene noctua) e l'allocco (Strix aluco).

Tra gli uccelli di taglia medio-piccola, si segnalano il gruccione (Merops apiaster), il cuculo (Cuculus canorus), il codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros), il picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) e la tordela (Turdus viscivorus), mentre, tra gole e strapiombi, si possono incontrare il passero solitario (Monticola solitarius), il rarissimo codirossone (Monticola saxatilis), la rondine montana (Ptyonoprogne rupestris) e il rondone maggiore (Tachymarptis melba).

Nelle zone umide e negli specchi d’acqua è possibile incontrare la gallinella d’acqua (Gallinula chloropus), il porciglione (Rallus aquaticus), il tuffetto (Tachybaptus ruficollis), l’usignolo di fiume (Cettia cetti), il beccamoschino (Cisticola juncidis), la ballerina gialla (Motacilla cinerea), la cannaiola (Acrocephalus scirpaceus) e l’upupa (Upupa epops).

A completare la ricca avifauna presente in Sicilia si ricordano, tra gli altri uccelli, il corvo imperiale (Corvus corax) e lo storno nero (Sturnus unicolor), tra le pareti rocciose, la tottavilla (Lullula arborea), il calandro (Anthus campestris) e il culbianco (Oenanthe oenanthe), nelle radure, il merlo (Turdus merula), l’occhiocotto (Sylvia menalocephala), la ghiandaia (Garrulus glandarius), la cornacchia grigia (Corvus corone), il verzellino (Serinus serinus), il cardellino (Carduelis carduelis), lo zigolo nero (Emberiza cirlus) e la sterpazzolina (Sylvia cantillans), nel bosco e nella macchia. Numerose sono anche le cinciallegre (Parus major), le cinciarelle (Cyanistes caeruleus), i fringuelli (Fringilla coelebs), i verdoni (Chloris chloris) e gli scriccioli (Troglodytes troglodytes). Importante infine è la presenza, nelle zone di bosco naturale, negli impianti artificiali e fra la macchia mediterranea, della coturnice di Sicilia (Alectoris greca whitakeri) sottospecie endemica dell’isola.

Tra i mammiferi, sono presenti il cinghiale (Sus scrofa) e il daino (Dama dama), sfuggiti dagli allevamenti e naturalizzati (da notare che i cinghiali presenti oggi sono differenti da quelli mediterranei, che un tempo popolavano le aree boschive, perché di taglia maggiore, provenendo da specie originarie dell’Europa centrale), il gatto selvatico (Felis silvestris), la martora (Martes martes), la donnola (Mustela nivalis), l'istrice (Hystrix cristata), la lepre (Lepus europaeus), il coniglio (Oryctolagus cuniculus) e la volpe (Vulpes vulpes); tra i piccoli roditori sono comuni l'arvicola del Savi (Microtus savii) ed il quercino (Eliomys quercinus). Il gatto selvatico, la martora e il quercino vivono nel folto dei boschi, ma anche ai margini. Maggiormente antropofile la volpe e la donnola; l’istrice abita soprattutto le falde delle montagne dove trova rifugi e nascondigli fra i grandi macchioni di rovo.

Nelle aree meno boscose in ampi pascoli vivono il coniglio e la lepre, quest’ultima riconoscibile per le orecchie più lunghe e il colorito fulvo-rossiccio molto caratteristico tanto da essere uno dei caratteri principali che hanno permesso l’attribuzione della popolazione siciliana ad una specie distinta che vive, oltre che in Sicilia, nell'Italia appenninica. L'Arvicola del Savi è invece un roditore abile scavatore, vive in terreni in cui può realizzare sistemi di tane, talora veramente complessi; è nota con il nome dialettale di “surci cardunaru” per l'abitudine di scavare alla base di cardi e carciofi per nutrirsi della parte più appetibile della pianta. Il quercino, d’abitudini arboricole, passa gran parte dell'inverno in letargo; è noto con il nome dialettale di “surci giacaluni” ed è il roditore più elegante della nostra fauna.

Tra i rettili sono presenti la vipera (Vipera aspis) che vive in pietraie, la biscia (Natrix natrix) negli ambienti umidi, il biacco (Coluber viridiflavus), il saettone (Elaphe longissima), il ramarro (Lacerta viridis), il gongilo (Chalcides ocellatus), le due lucertole campestri (Podarcis sicula e Podarcis wagleriana), il geco (Tarentola mauritanica), l’emidattilo (Emydactilus turcicus) e la testuggine d’acqua (Emys orbicularis).

Gli anfibi più comuni quali il rospo comune (Bufo bufo), la raganella (Hyla arborea) e la rana verde (Pelophylax esculentus) frequentano tranquillamente le aree umide ed i corsi d’acqua.

Vi è una ricchissima fauna minore, costituita da numerosissime specie di invertebrati, la cui conservazione e tutela è ugualmente importante rispetto alle specie di taglia maggiore; in alcuni casi si tratta di specie endemiche presenti solo in Sicilia; tra queste vi sono specie di notevole interesse biogeografico come il Clenius borgiai, lo Zuphium faillai, il Carabus famini e il Carabus lefebvrei, o il lepidottero Melitaea aetheriae, rinvenuta in poche località siciliane (esempio Ficuzza), oltre che in Africa settentrionale e Spagna.